Il Resto del Carlino 14 Aprile 2021
Giovanni Morelli spiega le essenze che contraddistinguono i bastioni. Allarme per la Sophora: “È tra le piante più belle ma ahimè soffre”
Chi le percorre abitualmente lo sa bene. Le Mura non possono essere distinte dal proprio corredo di verde e soprattutto di alberi, che caratterizzano in modo specifico i vari tratti. Lo sanno i podisti e i ciclisti che lanciano sempre un’occhiata affettuosa ai bagolari e alla loro ombra nel tratto dal Torrione di San Giovanni fino alla Montagnola. E’ proprio da questo tratto che inizia il viaggio insieme a Giovanni Morelli, agronomo specialista nello studio della stabilità degli alberi, ma in fondo un po’ poeta e storico per la passione e la professionalità che mette nel descrivere gli alberi in ogni aspetto.
E’ giusto parlare di “aree tematiche” quando ci si riferisce al percorso sovra-mura?
“Assolutamente sì, sono state fatte delle scelte di specie che sono estremamente caratterizzanti. Rappresentano una vera e propria mappa agli occhi. Magari inconsapevolmente, ma le persone si rendono conto in che parte di mura si trovano spesso sulla base di questo codice non scritto di alberi. Dalla stazione, in senso orario, si parte dal tema dei platani, poi si passa ai tigli e ai bagolari fino a San Giovanni. E’ poi il turno delle robinie e quindi ancora dei bagolari, fino ad arrivare ad oltre Porta Reno in cui le mura si perdono lasciando spazio ai parchi che portano a viale della Costituzione”.
Il tratto forse più famoso e scenografico, può essere considerato quello dal Torrione fino alla Punta della Montagnola?
“Sì, è un’infilata bellissima di bagolari, che risalgono agli anni ’50-’60, a un passo di circa 6-7 metri l’uno dall’altro. Sono alberi molto adatti per i viali perché sempre piuttosto simili tra di loro e assumono in modo naturale una conformazione che dà l’idea della simmetria. Quindi nella composizione del viale sono l’ideale. Hanno corteccia liscia, piacevole al tatto, lucida da bagnata e parzialmente riflettente la luce. Per questi motivi conferisce molta luminosità all’ambiente nonostante la chioma cupa. Questo delle mura è un impianto fatto molto bene e lo stato di conservazione degli alberi è molto buono”.
Sempre in questo tratto c’è uno dei luoghi più amati e fotografati: il torrione ’dell’albero’.
“Quell’albero è una Sophora, ed è coeva più o meno ai bagolari sul viale. E’ un’essenza di origine orientale, che andava molto di moda nel Novecento. E’ in genere un albero molto bello, elastico, quasi ’liquido’, molto sinuoso. Guardarlo è rilassante. Purtroppo questo esemplare non è molto in forma, sono diversi anni che sta deperendo, si può notare guardando la corteccia un cancro causato da un fungo. E’ un albero che ahimè non avrà un grandissimo futuro”.